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Smeraldo Ricristallizato

Creato per superare qualitativamente uno Smeraldo Naturale, grazie ai piùrigorosi standard produttivi

I nostri Smeraldi Ricristallizati

Attribuito a J. Ebelmen, che attorno alla metà del 1800 ne creò i primi esemplari, lo smeraldo ricristallizzato ha poi visto una sua commercializzazione solo nel corso del ‘900, in prima battuta ad opera della tedesca IG Farbenindustrie, ma successivamente anche grazie a diverse altre industrie di preziosi.


L’aspetto principale sul quale concentrarsi quando si parla di smeraldi ricristalizzati è sicuramente quello inerente le inclusioni. Come già accennato, la caratteristica principale delle pietre – per così dire – clonate in laboratorio è la totale mancanza di inclusioni in esemplari che risultando quindi perfetti.

 

Nello specifico caso degli smeraldi, però, si è soliti deviare da queste regola per giungere a percepire eventuali difetti come garanzia di qualità ed in certi casi pregio: questi preziosi, infatti, quando recuperati in natura presentano sistematicamente inclusioni che ne attestano l’origine, appunto, naturale.

 

Diventati famosi anche grazie a ciò che in gergo tecnico viene definito ‘’giardino’’, ovvero l’insieme delle imperfezioni che vi si osservano ad occhio nudo e non, possono tuttavia presentare tratti peculiari seppur ricreati in laboratorio. Parliamo di inclusioni specifiche, mai riscontrate nei loro corrispettivi naturali, come ad esempio le cosiddette ‘’briciole di pane’’, o quelle ‘’a virgola’’, nonché fratture elicoidali.

 

Questi casi non rappresentano, comunque, un pericolo per il consumatore, poiché facilmente riconoscibili dai gemmologi, con ciò dissipando possibili timori riguardo origini falsificate atte ad ottenere prezzi di mercato più vantaggiosi.

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